Alba
del 12 Agosto 2004
Incomincia
l'avventura che l'Associazione ha voluto fortemente intraprendere:
il recupero e restauro di un antico caicco.
Esso
è stato scelto dall’Associazione in quanto esemplare di
imbarcazioni che in passato popolavano assiduamente i nostri porti
e quindi modello significativo del legame durevole con altri
popoli del Mediterraneo, in particolare del Levante. Diffusa in
tutto l’Egeo, apprezzata per le qualità in navigazione, la sua
tipologia era conosciuta in Grecia con il nome di Trechandiri,
e in Turchia come Tirhandil.
Le forme semplici e lineari rispettavano un modello costruttivo
tramandato per secoli dai maestri d’ascia, che si fa risalire
alle antiche navi greche di epoca classica.
Con
una lunghezza di circa 14 metri, pari a 3 volte la sua larghezza,
è caratterizzato dall’avere una prua ed una poppa spiccatamente
rialzate e slanciate verso l’alto. La linea della ruota di prua
si può inscrivere esattamente in un quarto di cerchio e questa
rotondità è la sua principale peculiarità ed elemento
caratterizzante.
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